“Noi vogliamo istruzione ed educazione nella donna, perché amiamo il progresso e la libertà”
Questo sosteneva con calore il Prof. Demuro nell’autunno 1864, ritenendo altresì che “natura diede alla donna come all’uomo, e forse in grado più eminente, potenza d’intelletto e tenacità di memoria, e profonda penetrazione e forza di raziocinio, e sicurezza di giudizio e stabilità di affetti, e squisito sentimento del bello” ...
Eppure nella realtà dei fatti, nella Provincia di Ferrara l’educazione femminile procedeva assai a rilento, tanto che, in una relazione della Divisione della Pubblica Istruzione del Municipio di Ferrara del novembre 1903, si rileva che fin dal 1893/94 si era sentito il bisogno di un istituto d’istruzione secondaria per le giovinette e pertanto erano state istituite due sezioni della Scuola Tecnica, sezioni femminili, trasformate due anni dopo in una vera e propria scuola complementare ovvero corso preparatorio alle scuole normali, che però ebbe vita difficile e già dal 1902 non era più funzionante; pertanto chi voleva proseguire gli studi, o si iscriveva all’istituto tecnico “V. Monti”, (potendo poi conseguire la licenza normale, previo superamento di un esame integrativo delle seguenti discipline: pedagogia e morale, igiene, canto e lavoro manuale) o, se preferiva indirizzarsi al “Magistero elementare”, terminato il “corpo tecnico”, era costretto a proseguire privatamente o a frequentare qualche regia scuola normale fuori provincia.
Il calvario continuò anche negli anni successivi, fino ad arrivare al 5 dicembre 1906, quando il consigliere Vicentini in una seduta del Consiglio Comunale presentò l’istanza di molti padri di famiglia per l’istituzione della Scuola Normale, in appoggio al progetto presentato da alcuni professori della locale scuola tecnica. Il giorno seguente pervenne la domanda di “oltre cento cittadini diretta allo stesso scopo” e il 7 dicembre 1906 il Consiglio Comunale “in via d’esperimento per l’anno Scolastico 1906-07” istituì il primo corso di scuola normale femminile, fissando l’inizio delle lezioni per lunedì 7gennaio.
Si cercò in tal modo, sobbarcandosi un notevole impegno di spesa (£ 2500 annue), di sopperire “all’ingiusto trattamento usato dal Governo verso la Provincia di Ferrara, alla quale unica in Italia ha negato quei corsi normali che ha invece istituito non solo in tutti i Capoluoghi di Provincia ma anche in Capoluoghi di Circondario come è avvenuto di recente per Forlimpopoli” e di andare incontro alla richiesta di “piccoli possidenti, impiegati, commercianti e ogni ordine di cittadini che da moltissimi anni lamentano la mancanza di una Scuola Normale, la quale ponga Ferrara, per l’istruzione media, al livello delle altre Province d’Italia, e soddisfi a una sentita necessità d’istruzione conforme alle mutate condizioni della vita” .
Di tale delibera fu dato avviso alla cittadinanza con un atto pubblico, sottoscritto dall’allora Sindaco Magni.