Siamo stati ricevuti splendidamente…

gita aBondenoFin dalla sua istituzione, l’istituto ritenne gite, visite e passeggiate scolastiche un momento significativo dell’attività didattica, la prima, di cui si ha notizia, fu una gita in treno a Bondeno di 66 alunne della Scuola normale, il 27/5/1909; dalla relazione del direttore, che le accompagnò, insieme ad alcuni insegnanti, apprendiamo che il gruppo fu ricevuto “splendidamente” dal direttore e dai maestri del luogo e fu ospitato nella storica villa Borselli, dove le alunne fecero colazione e trascorsero due ore nel parco e nel giardino, poi si divertirono con esercizi di canto, ballo e ginnastica, seguì una conferenza-lezione del direttore stesso sul tema “Della famiglia odierna e della moda”; una tipica giornata della belle époque, veramente riuscita, senza il minimo inconveniente, preparata con cura, come testimonia la corrispondenza fra la scuola e il sindaco di Bondeno; la conoscenza del territorio continuò ad essere uno degli obiettivi anche degli anni successivi: nel 1911 si andò in visita allo stabilimento idrovoro di Codigoro, nell’anno scolastico 1926/27 furono visitate in Ferrara: la centrale elettrica, l’officina del gas, la fabbrica di sapone e profumi Coatti, la fabbrica italo-svizzera di cioccolata, l’osservatorio astronomico meteorologico, il Palazzo Schifanoia, la pinacoteca del Palazzo dei Diamanti, ma le visite più importanti furono finalizzate all’approfondimento di tematiche pedagogiche, come quelle a Bologna all’asilo Montessori e alla scuola all’aperto, alla mostra didattica internazionale del disegno del fanciullo o a Portomaggiore all’asilo modello; nell’anno scolastico 1927/28 fu effettuata la prima gita di più giorni, la meta: Venezia e, rivelando fin da allora attenzione al mondo della comunicazione, fu inserita nella programmazione la visita agli stabilimenti tipografici del “Corriere  Padano”. Il clou delle gite del periodo fascista fu quella di ben 5 giorni a Roma nel marzo 1933, in occasione della Mostra della Rivoluzione (fascista), alla quale  parteciparono 30 alunni “condotti dalla Preside e dall’insegnante di latino e storia”.

L’alunna Maria Luisa Ragazzi tenne un interessante diario di bordo, documentando minuziosamente i monumenti visti e riportando impressioni e giudizi sui vari momenti delle intense giornate, senza dubbio il programma non trascurava l’indottrinamento, in quanto le ore della prima mattinata furono dedicate all’omaggio ai Martiri Fascisti, all’ascolto in Piazza Venezia del discorso del Duce ai Sansepolcristi, alla visita al Segretario del Partito e alla Cappella dei Martiri Fascisti, mentre il primo pomeriggio fu impiegato esclusivamente nella visita alla Mostra della Rivoluzione Fascista, che permise agli alunni di vivere quella storia che avevano sentito raccontare tante volte. Dal giorno successivo comunque prevalsero finalità culturali, storico-artistiche e ludiche, furono infatti visitati i Musei Vaticani, il Giardino Zoologico e il gruppo fu ricevuto in udienza dal Santo Padre, che, dopo aver parlato, ha “benedetto i nostri studi, i nostri desideri, il nostro domani e tutto quello che abbiamo di più caro”. Alla sera gli studenti poterono godere dello spettacolo della fontana di Piazza Termini e della fontana di Trevi illuminate e il giorno dopo scesero nelle strette gallerie della catacombe di San Callisto e visitarono le maggiori basiliche e i fori; la gita si concluse con la visita di Firenze. Un esempio dunque di come la scuola anche in quegli anni tendesse ad assolvere alla sua precipua funzione educativa, attraverso un lavoro quotidiano paziente e meticoloso, ma anche consentendo agli studenti di allargare le loro esperienze conoscitive.

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