Un avvio incerto… Cominciare è un’ardua impresa…a volte la buona volontà non basta
Come ci informa la nota di cronaca della “Gazzetta Ferrarese” del 2 gennaio 1907, a quella data le iscrizioni erano appena sette, per cui “c’è quindi chi domanda, a buona ragione, dove se ne sono iti i duecento padri-famiglia che dovevano essere rappresentati dai firmatari dell’istanza al Municipio nella quale si reclamava l’Instituzione del corso quasi a tambur battente” 5 , ma sempre dal quotidiano locale apprendiamo che alla fatidica data di apertura, lunedì 7 gennaio, le alunne presenti erano nove, comunque altre si erano recate alla Direzione per informazioni e sembravano intenzionate ad iscriversi, in effetti al termine dell’anno scolastico 1906/07 risultavano 19 alunne, divenute 32, distribuite in due corsi, l’anno successivo e ben 93 nel 1908/09; direttore della Scuola era il maestro Edmo Penolazzi, con al suo attivo un diploma di pedagogia e morale e varie pubblicazioni.
La scuola dunque in soli tre anni si era ben avviata, tanto che il 26 gennaio 1909, nella sua relazione al sindaco, l’assessore delegato alla Pubblica Istruzione poteva sostenere che “la scuola normale femminile istituita dal Comune sulla fine del 1906 e completata nell’ottobre decorso con la terza classe e con il giardino froebeliano corrisponde, per l’intelligente direzione, per lo zelo dei professori e per lo studio delle alunne alle cure dell’Amministrazione Comunale. Senonché, non essendo la scuola ancora pareggiata, i certificati di promozione e di licenza da essa rilasciati non hanno validità di legge. Le alunne al termine del corso sono costrette a presentarsi a nuovi esami presso una regia scuola normale”.
Ancora una volta lo Stato era latitante e trascurava la nostra provincia e allora in data 24/3/1909 la Giunta Municipale, preso atto che “Ferrara che è provveduta di tutti gli altri istituti scolastici e per uno solo di essi, il Liceo, provvede il Governo, non ha mai vedute accolte le reiterate domande che durante un quarantennio il Comune ha dirette allo stato, al fine di ottenere la R. Scuola Normale, Incarica il Sig. Sindaco di presentare d’accordo con i Sindaci degli altri Comuni della Provincia una domanda al Governo perché sia istituita a Ferrara una Regia Scuola Normale”, ma il governo sembra non sentire, almeno ancora per qualche anno, così la Giunta Provinciale il 26/9/1911 era costretta a confermare, con una delibera d’urgenza, “sino al momento della istituzione in Ferrara della Scuola Normale Regia, in ogni modo non oltre l’anno scolastico 1911/1912 la Scuola Normale Giosué Carducci nella consueta forma e con le modalità seguite nell’ultimo anno scolastico in ordine all’orario, agli assegni del personale, al numero degli ammitendi al Giardino d’Infanzia…”.
Si trattava di un impegno senza dubbio gravoso per il Municipio, l’onere annuo infatti ammontava a £ 14500, per cui, a fronte di una richiesta di adeguamento degli stipendi a quelli dei docenti statali, la Giunta espresse il proprio parere negativo, in quanto il Municipio non poteva sopportare “un aggravio incompatibile col proprio bilancio” .
Questa volta le cose andarono meglio rispetto al passato, finalmente lo Stato si accorse che esisteva anche Ferrara e con il Regio Decreto 29 settembre 1912 istituì, a seguito della convenzione stipulata con il Comune estense il 15/9, la Regia Scuola Normale, ma per un’alchimia della sorte, o forse perché il maschile contava più del femminile, la scuola tanto agognata era solo maschile.
Ancora una volta la Giunta Municipale dovette procedere ad una delibera d’urgenza per chiedere “la conversione in promiscua della R. Scuola Normale maschile…nel riflesso che il numero delle giovanette che intendono percorrere i corsi magistrali si presenta ora, e presumibilmente si manterrà anche in avvenire di gran lunga maggiore di quello dei giovani”.
Fortunatamente, grazie anche “al costante ed efficace interessamento” dell’on. Niccolini la richiesta fu accolta e la scuola poteva essere frequentata anche dalle giovanette.